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La vita dopo la morte: Il cimitero di Poggioreale

Mi hanno sempre affascinato i cimiteri, ma nessuno come quello di Poggioreale, che intreccia armoniosamente architettura, natura e religiosità.

Alcuni ritengono che possa essere definito un vero e proprio museo all’aperto per via delle numerose cappelle, degli imponenti mausolei e delle splendide tombe che vi si possono ammirare; per altri è un immenso giardino, i cui monumenti raccontano la storia di tutti coloro che lo abitano.

L’area più suggestiva è sicuramente quella chiamata: “Cimitero Monumentale”, il cui ingresso è situato in via Nuova Poggioreale.

Addentrandosi nei boschi di cipressi e perdendosi nel labirinto di lapidi , si arriva ben presto nel cuore del camposanto: il “Chiostro grande”, un quadriportico realizzato secondo il criterio delle 366 fosse. Tale procedura consisteva nell’aprire ogni giorno una fossa diversa per poi richiuderla e sigillarla la sera. Questo consentiva di gestire le sepolture durante tutto l’anno considerando anche quello bisestile, riducendo al minimo lo spostamento del macchinario per il sollevamento delle lapidi.

Ma la zona più importante del Cimitero Monumentale è il cosiddetto “Quadrato degli uomini illustri”, nel quale sono sepolti poeti, letterati, musicisti e pittori che hanno fatto la storia di Napoli. Tra i tanti famosi non si possono non citare: Carlo Pisacane, Salvatore Di Giacomo, Benedetto Croce, Libero Bovio e Francesco de Sanctis. Ed è proprio di quest’ultimo che voglio raccontarvi un aneddoto: Dopo aver avuto un funerale memorabile ed essere stato imbalsamato, rimase insepolto e dimenticato in una delle tante cappelle del cimitero. Solo 9 anni dopo, per volere della moglie, il corpo fu sepolto e fu costruita una splendida tomba con busto in suo onore.

La tomba di Francesco di Sanctis, costruita 9 anni dopo la sua morte
La tomba con busto di Francesco di Sanctis, costruita 9 anni dopo la sua morte

 

Oltre alla parte Monumentale c’è anche una seconda zona: il Cimitero Nuovissimo, il cui ingresso è in via Santa Maria del Pianto.

Inizialmente chiamato “Cimitero della Pietà” e destinato alle categorie meno abbienti, col passare del tempo anche questo fu destinato ad ospitare grandi personalità: tra le tante spicca quella dell’ex presidente della Repubblica Giovanni Leone, morto a Roma, ma seppellito a Napoli e della giovane Annalisa Durante, vittima innocente della camorra.

Anche se diverso da quello Monumentale, per le differenti strutture e per la cupa atmosfera che si respira, rimane altrettanto affascinante e meritevole di una visita.

-Valerio Iovane

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